Profumo di un’altra impresa al Palazzetto di Gravellona Toce dove è di scena la sesta giornata di andata della Coppa Piemonte del Campionato Eccellenza di categoria: questa volta però la Fulgor Omegna cede nel finale contro Campus Monferrato che vince con merito 68-76.
Ospiti desiderosi di smuovere la classifica che partono meglio sfruttando fisicità vicino a canestro; la Paffoni ci mette un po’ a prendere le misure ma poi è brava a chiudere il primo quarto di gioco avanti 22-20 con una bella risposta di energia. Nel secondo quarto la Novipiù prova a dare le spallate necessarie alla fuga, ma la Fulgor regge l’urto e nonostante qualche imprecisione e qualche passaggio a vuoto difensivo è a -2 all’intervallo (37-39). La fisicità ed i centimetri degli ospiti sono ancora la spina nel fianco per i cusiani, che lottano come possono, ma la battaglia nel pitturato premia Campus che scappa sul +9. Ancora una volta però i rossoverdi sono bravi a rimboccarsi le maniche ed alzando l’intensità nella propria metà campo riescono piano piano a ricucire tenendo a bada le offensive ospiti fino a pareggiare sul 50-50 per poi chiudere avanti di 2 al suono della terza sirena (54-52). Questa volta sono i ragazzi di coach Carraro a rincorrere, con i Lupi omegnesi che in trance agonistica raggiungono il massimo vantaggio sul 66-60 a poco più di sei minuti dalla fine. Il time out ospite blocca però l’inerzia della Fulgor che si inceppa offensivamente e permette alla Novipiù prima di recuperare e poi di sorpassare (66-67). La partita torna nelle mani degli avversari e Omegna sente allontanarsi il profumo della vittoria; un paio di disattenzioni difensive mettono la parola fine al match che Monferrato, con il suo totem Flueras, fa definitivamente suo.
Le parole del coach: “Sapevamo che la Novipiù aveva forte desiderio di muovere la sua classifica e tutto sommato ci siamo fatti trovare mentalmente preparati. Abbiamo retto l’urto nella prima parte di gara, poi siamo stati bravissimi a fare meglio nella seconda, mascherando i nostri limiti con l’agonismo e l’energia. Abbiamo avuto la forza di andare avanti e di mettere prepotentemente le mani sulla gara; purtroppo non siamo stati in grado poi di dare la zampata decisiva, complice anche i nostri avversari a cui ovviamente vanno i nostri complimenti. La gestione dei nostri break è un aspetto su cui dobbiamo ancora lavorare tanto, soprattutto nel tenere sempre altissimo il livello di concentrazione: ti distrai un attimo e il bel castello che hai costruito con fatica ti si sgretola in un amen. Non posso però che elogiare i ragazzi perché comunque, nonostante ancora tutti i nostri limiti e tutti i nostri difetti, abbiamo giocato un’altra gara competitiva e, al di là del risultato, è la prima cosa che vogliamo.”