Pala Battisti colmo di tifosi, clima di festa fin dall’inizio della contesa, con la possibilità di partecipare attivamente alle raccolte fondi per il Centro Dò e per il progetto sportivo del presidente Don Angelo Nigro in Uruguay.
Si presenta così Paffoni Fulgor Basket contro Pielle Livorno, con tanto materiale per rendere orgogliosi gli amanti dei colori rossoverdi, al di là del campo da basket. Poi, sul parquet, ci pensano Balanzoni e compagni: prestazione sontuosa, che mette la ciliegina sulla torta della serata manifesto di questo Club: aiutare i meno fortunati, sostenere il territorio, essere il punto di riferimento per chi vuole divertirsi e appassionarsi nello sport. Vince la Paffoni, consegnando un assegno da diecimila euro al Centro Dò, frutto del sostegno di tantissime associazioni sportive del territorio, con la spinta propulsiva del ramo benefico della società, l’Associazione Kenzio Bellotti. Vince la Paffoni, battendo 82 a 68 la capolista Pielle Livorno, che dopo aver sofferto l’aggressività difensiva dei ragazzi di Quilici nel primo tempo, nella ripresa era riuscita a cambiare la forza d’inerzia della contesa, arrivando al -1 grazie ad uno straordinario Loschi. Dal 46 a 45, la Paffoni riprende coraggio e mostra i muscoli, allungando nuovamente sino all’82 a 68 finale, ma dopo aver toccato anche i 24 punti di vantaggio. Nel primo tempo Antelli, Balanzoni, Minoli e Solaroli. Nella ripresa Picarelli, Torgano, Markovic e Marini, giocando di squadra e senza paura, questa Fulgor può fermare chiunque. Lo testimoniano le vittorie con Libertas Livorno e Vigevano, lo certifica il successo di ieri sera contro Pielle Livorno.
Coach Quilici commenta così il successo dei suoi ragazzi: “Abbiamo fatto una prestazione sopra le righe, contro una squadra fortissima: la Pielle ha saputo rientrare da un passivo oltre la doppia-cifra sino al -1, poi lì abbiamo indovinato qualche scelta, abbiamo avuto il coraggio di osare e siamo stati premiati! Oggi un’ottima prestazione, adesso ne mancano sei di partite, dobbiamo giocarle una alla volta e poi vedremo dove siamo arrivati”.