Salta subito il fattore campo nella finale tra Paffoni e Urania. Milano passa con merito al PalaBattisti per 77-70 al termine di una partita a lungo condotta, grazie ad una miglior gestione nei momenti cruciali e ad alcuni imperdonabili errori dei rossoverdi. Fin dalla partenza, in un PalaBattisti esaurito in ogni ordine di posto ed oltre, i lombardi imprimono il loro ritmo. Primi minuti di grande difficoltà per i rossoverdi, con gli ospiti che scappano trovando ottime soluzioni offensive: Milano vola 18-6 e 20-8, con Omegna arruffona e confusionaria. La scossa la firma Cantone, poi Scali arriva al ferro: break di 6-0 per la Fulgor ed al 10′ l’Urania guida 20-14. Nel secondo quarto la Paffoni sale d’intensità in difesa, in attacco Samoggia apre il campo con due triple e per la prima volta i rossoverdi mettono il naso avanti. Nel miglior momento della squadra di casa però arrivano due tecnici a Ghizzinardi e Scali, fischiati da una coppia oggettivamente molto poco casalinga. Il clima si surriscalda, il pubblico si imbestialisce e Milano si riporta avanti, con un Paleari splendido e preciso anche dalla lunetta. L’equilibrio però regna sovrano ed al 20′ è 36-38. Stesso copione nel terzo quarto, con sorpassi e controsorpassi: Cantone è ispirato ma condizionato da due falli in un amen, il secondo antisportivo per motivi misteriosi. Dall’altra parte Piunti è un fattore, così come Paleari. Omegna in attacco è quasi tutta Balanzoni, irriducibile: al 30′ 51-54. Cantone pareggia in apertura di ultimo periodo, la Paffoni ha almeno tre possessi per allungare ma non li concretizza, mentre per Milano l’hombre del partito diventa Perez, che mette 10 punti in un amen con tre tap in su rimbalzo offensivo, imitato dall’ottimo Eliantonio. Grande tiene accesa la speranza con due invenzioni, la Paffoni rimane a stretto contatto ma Piunti con un gioco da tre punti affossa le speranze rossoverdi. Martedi gara due alle 21: obbligo di vittoria per la Fulgor.
Salta il fattore campo, vince Milano
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