Un capolavoro a Pavia

Il successo al PalaRavizza, 76-66, vale il titolo di campione d’inverno per la Paffoni. Una Paffoni rabberciata, corta, senza Balanzoni( influenza) ed ovviamente Donadoni, ma con un carattere, una personalità ed una organizzazione che le hanno consentito di vincere per il secondo anno di fila in terra pavese. Vittoria che significa primo posto nel girone d’andata e conseguente accoppiamento con Pescara alla final eight di Coppa Italia, proprio come nel 2018. Il successo contro Pavia ha tanti padri: sarebbe riduttivo ascrivere a qualcuno meriti maggiori rispetto a qualche altro. Partenza difficile, Omegna che va sotto di 10 sul 15-5 con 10 di fila di Mascherpa: ma la pazienza è la virtù dei forti e di questa Fulgor in particolare. Samoggia, perfetto, è l’uomo cui aggrapparsi nel momento di difficoltà: le sue triple, unite a quelle di D’Alessandro, permettono il ricongiungimento immediato. Pavia riprova ad allungare in avvio di secondo quarto sul 24-17, ma un break rossoverde dà il primo strattone al match: al riposo Omegna guida 38-32, con le meraviglie di Samoggia e Grande. Secondo tempo che diventa quasi un assolo della Paffoni: Cantone e compagni scappano, costruendosi un vantaggio in doppia cifra che gestiscono senza patemi fino alla fine ” E’ un successo prezioso, meritato, arrivato con una prestazione super: anche se vado a cercare il pelo nell’uovo, ho solo da dire bravi ai miei ragazzi- l’analisi di coach Ghizzinardi

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