Verso Biella

Si avvicina ad ampi passi l’ultima trasferta della stagione regolare per la Paffoni Fulgor Omegna, che sarà impegnata nel derby con l’Angelico Biella. Dal punto di vista del risultato e dei due punti in palio il match conta in special modo per i padroni di casa che, in caso di vittoria, supererebbero Trapani in lizza per il settimo posto nella griglia playoff, sperando in un passo falso della Lighthouse ad Agrigento. L’Angelico è squadra che si evoluta parecchio in questa stagione, capace di passare dalla bagarre per non retrocede alla lotta per un buon posto nei playoff. Biella, per motivi diversi, ha dovuto rinunciare a giocatori su cui puntava: è partita con Marcel Jones in ala grande e si è rivelato non all’altezza del ruolo. Poi è arrivato Mike Hall, che si è subito preso grandi responsabilità e ha dimostrato di essere determinante. Alla fine di gennaio, tuttavia, la stagione di Hall è finita per un brutto infortunio. Da questo punto la stagione di Biella è svoltata: ha preso Saunders in uscita da Casale Monferrato e ha collezionato sette vittorie su otto uscite, per poi iniziare aprile con due KO. Il ritmo cardiaco biellese è dato da Ferguson, il ” go to guy”, miglior realizzatore e assistman dell’Angelico con 23 e quasi 4 assistenze di media. Il gruppo di italiani è condotto da capitan Pierich, seguito da De Vico, Infante, l’ex Omegna Banti, Venuto (una delle rivelazioni di questo campionato) e il giovane La Torre. Potrebbe essere anche un weekend di ufficialità per la Paffoni, in quanto se Recanati e Jesi dovessero chiudere la ventinovesima giornata con lo stesso risultato, sarebbe l’Aurora la sfidante della Fulgor nel primo turno dei playout. Queste le parole di coach Faina alla vigilia del derby con Biella:
“In tutto il campionato trasferte facili non ce ne sono e Biella è sicuramente uno dei campi più nobili, dove l’Angelico ha un modo di giocare che rende ancora più difficile la trasferta (molto aggressiva e determinata). Noi dovremo mettere in campo la stessa determinazione, per abituarci a giocare per vincere, anche se però poi tra il vincere e il perdere intercorrono mille fattori. Giocare per vincere dovrà essere il nostro abito mentale, altrimenti non si va da nessuna parte: la volontà di vincere dev’essere quella cosa che spinge l’atleta ad entrare in campo e noi dovremo averla fino alla fine.”


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